Ogni giorno ringrazio dyo di non essere laziale

Soprattutto dopo domenica scorsa… mentre la squadra biancoceleste si apprestava a perdere in casa con il Bari e a finire in una situazione di classifica alquanto preoccupante… il loro attaccante Zarate si sbracciava in (immagino inconsapevoli) saluti romani, mentre la curva veniva offerta alla strumentalizzazione della candidata alla regione Renata Polverini che sale sul vetro degli Ultras (più fascisti d’Italia) e si mette la sciarpa del gruppo.
Non che uno pensi che la massima dirigente dell’UGL (sindacato di area AN ex-MSI) non abbia un retroterra nella destra post-fascista… ma palesarlo così in campagna elettorale…?

zarate

polverini IRR

Ponte Galeria: di fronte a torture, abusi e segregazione, la rabbia, il coraggio e la dignità  dei prigionieri e delle prigioniere.

Sin dalle 11.00 del mattino, sabato 13 marzo 2010 è stata un’intensa giornata di lotta e di solidarietà, dentro e fuori il C.I.E. di Ponte Galeria.

Già prima di arrivare, alcune fermate della linea ferroviaria Roma-Fiumiciono che precedono la fermata “Nuova fiera di Roma” sono state invase da una miriade di foto raffiguranti l’interno dei nuovi lager della democrazia, per rendere direttamente percepibile cosa rappresentano i centri di identificazione ed espulsione.

Da subito l’ottusità poliziesca si è palesata con la richiesta di documenti e l’invito a interrompere l’attacchinaggio. All’arrivo di fronte al C.I.E., dai microfoni del sound è cominciato l’assedio sonoro che ha espresso le differenti voci dei/delle solidali in molteplici lingue. Da quel momento è andata sempre crescendo la comunicazione tra dentro e fuori.

Due le forme di sostegno diretto a chi è internato/a quotidianamente: la prima è stata una cassa benefit destinata alle spese processuali di Hellen e Florence, due delle ribelli condannate per la rivolta dello scorso agosto nel C.I.E. di Milano. La seconda è stata la consegna di due pacchi contenenti bevande e cibo che, solo dopo una pressione determinata da parte dei/lle solidali, sono stati lasciati entrare. Consegnare cibo “pulito” significa recapitare sostanze non contaminate da psico-farmaci, calmanti e simili.

Mentre da fuori crescevano le urla di rabbia, il coraggio e la voglia di libertà dei/lle prigionieri/e si è concretizzata in un’escalation di azioni che hanno portato a una vera e propria rivolta. Dapprima diverse colonne di fumo hanno iniziato a erigersi nel cielo da differenti punti all’interno del campo di concentramento. Poco dopo l’invisibilità dei/lle reclusi/e veniva infranta occupando fisicamente i tetti delle celle e lanciando al cielo urla, gesti, corse e danze liberatorie. Continua a leggere “Ponte Galeria: di fronte a torture, abusi e segregazione, la rabbia, il coraggio e la dignità  dei prigionieri e delle prigioniere.”