Strage di Piazza della Loggia 1974

Alle elementari, a 6 anni, capitammo in una quinta dove c’era una mostra sulla strage. La prima volta che vedevo immagini così crude… iniziavano gli anni di piombo… uno sparo in terza media ne decretò la fine (o giù di lì).

Era un poliziotto (tutto antiproiettile) di guardia alla sede nazionale della DC, che aveva fatto partire un colpo, per fortuna senza conseguenze, se non per un finestrino.

In mezzo ci fu il portate i bamini a casa hanno rapito Moro, i carabinieri col camion e il fucile in spalla alla Balduina che pattugliavano come a Belafast dopo l’omicidio di Walter Rossi e decine di TG che parlavano di “attentati” e “covi”.

Piazza Fontana nel 1969 diede il la, ma il 1974 fu l’inizio delle ostilità, ma per lo stato (minuscolo) non ci sono colpevoli.

In bici contro le speculazioni… sotto la pioggia

L’Antispeculation tour si è tenuto malgrado le avverse condizioni meteo. Partiti da S.Paolo e visitata la casa occupata di Porto Fluviale (una ex caserma occupata) il gruppo ciclistico si è rivolto di nuovo verso San Paolo dove però il nubifragio si è fatto insostenibile anche per i più volenterosi e si è ripiegati dentro le mura amiche di Acrobax dove era appena finita la partita di rugby degli All Reds.

Speriamo in migliori giornate per fare questo giro sul territorio e verificare da vicino tutte i tentativi di speculazione edilizia nei nostri territori

Qui il link all’album con le foto della partenza fino alla casa di Porto Fluviale

Da Antispeculation Tour

Svolte epocali

Questa domenica ascolto e leggo delle notizie.

Il papa dice che in alcuni casi (prostituzione) si può usare il preservativo… bontà sua.

Landini, segretario generale FIOM-CGIL al congresso della Federazione della Sinistra dice che è il momento di non pensare più in termini di maggior numero di automobili costruite ma ragionare anche sul prodotto che non deve essere l’automobile ma la mobilità della popolazione

Alleluja quindi costruire metropolitane o sistemi alternativi, per carità non vogliamo mandare tutti in bici, forse non era un’eresia anti-operaia.

E per concludere lo stesso Landini parla di necessità di reddito di cittadinanza… azz… benevenuti in Europa. Vabbe meglio tardi che mai.

Anti Speculation Tour

“Ad un certo punto, dinanzi gli avvenimenti pubblici, sappiamo di dover rifiutare. Il rifiuto è assoluto, categorico (…) . Quello che rifiutiamo non è senza valore, né senza importanza. E’ proprio perciò che il rifiuto è necessario. Esiste una ragione che non accetteremo più, c’è un’apparenza di saggezza che ci fa orrore, c’è un’offerta di accordo e di conciliazione che non ascolteremo.”

Roma è una città invivibile. Quello che accade nella metropoli è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Non c’è territorio che non sia investito dalla speculazione e inesorabilmente saccheggiato: edificazioni selvagge avanzano fino a colpire la campagna romana. Nuovi interventi urbanistici ed architettonici, sfarzosi quanto inutili, vengono annunciati a tambur battente e fanno raschiare il fondo delle risorse pubbliche, mentre l’accesso ad una casa rimane un problema  ancora irrisolto. Il presente parla di aree verdi cancellate ed investite da colate di cemento: cubature su cubature minacciano quartieri interi e distruggono gli spazi di socialità ed incontro; al posto di questi, come cattedrali nel deserto, sorgono nuovi centri commerciali e altri se ne progettano.

Roma è sotto scacco delle nocività dell’automobile: i mezzi pubblici vengono messi da parte, non viene investito un centesimo sulla mobilità alternativa e il traffico privato la fa da padrone. Stress, inquinamento ambientale, piattezza di prospettive sensoriali, aggressività, stati di malessere sono solo una parte dei danni causati dall’aumento sempre più clamoroso del traffico cittadino: i tempi di vita, a Roma,  sono scanditi da  questo e inglobati al suo interno. E’ il destino che vogliono imporre i poteri forti di questa città.

La città vetrina mostra le sue contraddizioni: produce e consuma, ma getta gli scarti e riversa i rifiuti al di fuori di essa; fagocita ed ingloba i territori, innalza i suoi templi del consumo, ma esclude e sputa fuori le fasce di popolazione che non possono accedere alla ricchezza.

Con la complicità della classe politica asservita sono i responsabili della devastazione del territorio che continuano ad arricchirsi.

Ma c’è anche chi a tutto questo continua ad opporsi. Le lotte che nascono dal basso rivendicano un altro modo di vivere e concepire la città. Pratiche quotidiane e scelte coscienti sono l’alternativa concreta che si sottrae al dominio del sistema e al controllo delle vite. E’ a partire dai territori che comitati spontanei si sono formati per opporsi ai tentativi di scempio e devastazione diffusi a macchia di leopardo. E’ dai quartieri stessi che si disegnano le trame di resistenza a questo modello di città.

Come attivisti, ciclisti, singoli individui che desiderano un altro modo di vivere gli spazi, con lo spirito di chi non si rassegna, si attiva e continua a sognare e costruire un altro mondo possibile, proponiamo una biciclettata collettiva. L’idea è di percorrere gli stessi territori che viviamo quotidianamente: attraversare parte del quadrante sud di Roma, quella tra l’XI e il XII Municipio di Roma secondo la geografia istituzionale, e “segnare” i luoghi oggetto di speculazione, ma dove si sviluppano anche forme di resistenza. Una modalità gioiosa e determinata,  comunicativa e diretta, di riprendersi le strade e manifestare il dissenso contro le forme di nocività prodotte all’interno della città.

L’appuntamento è previsto per domenica 21 novembre alle ore 14,30 al prato di Parco Schuster,  nelle vicinanze della Basilica di San Paolo.

Cicloattivati contro le speculazioni

Quando la barca affonda…

Ricordo la fine di Craxi e della “Prima Repubblica” che non fu però così traumatica, cattiva. Non c’era un regime monolitico e in quei mesi in cui veniva giù il muro di Berlino il vedere cadere democristiani e socialisti finalmente alla gogna per le loro ruberie non fu così evidente come oggi. Non si prendevano le gomitate dalla massa in fuga, dai “mai stati berlusconiani”.

In questi giorni, e per i più avveduti negli scorsi mesi, tutti i pasdaran mediatici di Berlusconi sono in rotta.

Ferrara, Pansa, Belpietro e addirittura Feltri. Ogni giorno si aggiunge qualcuno alle file dei disertori. Si disertori… quelli che fino a ieri insultavano le opposizioni e le voci critiche adesso son molto silienziosi e attenti si dichiarano liberali ed infastiditi dagli scandali sessuali di Berlusconi o che avevano creduto alle promesse del 1994 ma poi via.

Come a Salò solo in pochi restano alla ricerca della “bella morte” come ben scritto da Telese… forse Bondi, forti dubbi su Capezzone…tra poco “zomperà” pure lui.

Non si può dire con Marx che la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa perchè seppure all’interno della tragedia della seconda guerra mondiale i personaggi Mussolini e isuoi erano da farsa. Oggi siamo al Bagaglino.

Affondare le scialuppe, bastonare il cane che affoga.